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2009 dal 5 al 12 Aprile

8a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de

" i Quattro VANGELI " della CHIESA CATTOLICA , Matteo, Marco, Luca, Giovanni, testi a lettura affiancata scarica i file cliccando sopra Italiano-Latino Italiano-Inglese Italiano-Spagnolo

L'ARGOMENTO DI OGGI

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dai GIORNALI di OGGI

Ospedali,

taglio per 27mila posti letto

2009-04-14

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2009-04-14

Disavanzi e tagli nella Sanità

14 aprile 2009

Disavanzi totali 1992 al 2007, ufficiali, e stime 2008/2009 (*)

I disavanzi *

Anno

Disavanzo

1992

-1,588

1993

-3,563

1994

-3,862

1995

-1,038

1996

-2,147

1997

-5,039

1998

-4,575

1999

-3,73

2000

-3,228

2001

-4,121

2002

-2,891

2003

-2,323

2004

-5,790

2005

-5,725

2006

-4,477

2007

-3,286

Fonte: ministeri dell'Economia e del Welfare

2008

- 4,7

Stima su dati Ceis

2009

-7

Stima Regioni

* in miliardi, al lordo delle manovre regionali

Disavanzi per Regione dal 2003 al 2007 (*)

I disavanzi nelle Regioni dal 2003 al 2007 (in milioni) *

2003

2004

2005

2006

2007

Totale

Piemonte

- 100,47

- 671,13

0,87

- 7,17

- 91,26

- 869,16

Valle d’Aosta

- 10,44

- 13,30

- 13,91

- 13,52

- 14,43

- 65,60

Lombardia

63,66

131,32

- 14,12

- 4,21

9,44

122,42

Bolzano

- 25,25

25,21

28,06

25,27

17,45

70,75

Trento

- 5,04

- 8,97

- 2,84

- 14,07

- 1,65

- 32,57

Veneto

- 145,27

5,68

- 114,10

71,39

2,22

- 180,09

Friuli Venezia Giulia

19,39

9,36

27,17

18,30

23,72

97,94

Liguria

- 48,43

- 328,91

- 253,47

- 99,76

- 143,80

- 874,37

Emilia Romagna

- 40,32

- 380,10

- 16,30

- 38,42

12,80

- 462,34

Toscana

20,35

- 240,36

- 14,99

- 120,62

90,12

- 265,48

Umbria

- 45,89

- 52,38

- 8,24

- 40,65

13,27

- 133,88

Marche

- 71,38

- 162,77

- 18,30

- 38,95

10,68

- 280,72

Lazio

- 710,58

-1.669,28

-1.732,92

-1.970,86

-1.406,79

- 7.490,42

Abruzzo

- 216,48

- 103,71

- 240,92

- 140,41

- 144,72

- 846,25

Molise

- 73,01

- 43,69

- 139,37

- 58,79

- 61,54

- 376,40

Campania

- 556,00

-1.181,81

-1.787,76

- 755,91

- 702,69

- 4.984,17

Puglia

108,88

41,63

- 411,56

- 169,50

- 199,70

- 630,25

Basilicata

- 19,15

- 31,19

- 42,76

- 22,10

- 13,15

- 128,35

Calabria

- 57,30

- 128,36

- 79,10

- 34,93

- 126,69

- 426,39

Sicilia

- 267,44

- 747,69

- 563,15

- 932,45

- 554,54

- 3.065,27

Sardegna

- 143,21

- 239,52

- 327,08

- 129,93

- 5,01

- 844,75

Italia

-2.323,38

-5.789,95

-5.724,78

-4.477,30

-3.286,30

- 21.601,69

* al loro delle manovre regionali

 

Gli effetti della riduzione allo studio dei posti letto per acuti nelle strutture

pubbliche e private accreditate

Regioni

Posti letto pubblici e accreditati nel 2006 (standard 3,5x1000 abitanti)

Posti letto con la riduzione a 3x1000 abitanti

Differenza

Differenza %

PIEMONTE

19.047

17.411

- 1.636

- 8,6

VALLE D`AOSTA

490

499

9

1,9

LOMBARDIA

44.088

38.182

- 5.906

- 13,4

PROV. AUTON. BOLZANO

2.262

1.951

- 311

- 13,8

PROV. AUTON. TRENTO

2.516

2.028

- 488

- 19,4

VENETO

20.380

19.094

- 1.286

- 6,3

FRIULI VENEZIA GIULIA

5.296

4.850

- 446

- 8,4

LIGURIA

7.450

6.432

- 1.018

- 13,7

EMILIA ROMAGNA

20.161

16.893

- 3.268

- 16,2

TOSCANA

15.383

14.553

- 830

- 5,4

UMBRIA

3.379

3.492

113

3,3

MARCHE

6.480

6.144

- 336

- 5,2

LAZIO

30.213

21.973

- 8.240

- 27,3

ABRUZZO

6.687

5.239

- 1.448

- 21,7

MOLISE

1.863

1.280

- 583

- 31,3

CAMPANIA

21.393

23.161

1.768

8,3

PUGLIA

16.455

16.279

- 176

- 1,1

BASILICATA

2.346

2.365

19

0,8

CALABRIA

9.107

7.992

- 1.115

- 12,2

SICILIA

20.950

20.067

- 883

- 4,2

SARDEGNA

7.962

6.638

- 1.324

- 16,6

ITALIA

263.908

236.525

- 27.383

- 10,4

La riduzione dei posti letto per acuti nelle strutture pubbliche dal 1997 al 2006

I posti letto in meno negli ospdali pubblici in dieci anni

Regione

Posti letto previsti

1997

2006

Diff% con 1997

PIEMONTE

21.072

15.227

-27,7

VALLE D`AOSTA

556

490

-11,9

LOMBARDIA

47.922

34.872

-27,2

BOLZANO

2.503

1.945

-22,3

TRENTO

3.067

2.039

-33,5

VENETO

26.525

19.113

-27,9

FRIULI VENEZIA GIULIA

7.120

4.694

-34,1

LIGURIA

11.069

7.266

-34,4

EMILIA ROMAGNA

19.667

16.358

-16,8

TOSCANA

17.669

13.274

-24,9

UMBRIA

4.309

3.118

-27,6

MARCHE

8.890

5.471

-38,5

LAZIO

27.301

21.072

-22,8

ABRUZZO

7.728

5.336

-31,0

MOLISE

1.745

1.628

-6,7

CAMPANIA

22.464

15.091

-32,8

PUGLIA

23.205

13.852

-40,3

BASILICATA

2.956

2.286

-22,7

CALABRIA

8.456

5.759

-31,9

SICILIA

21.976

16.446

-25,2

SARDEGNA

8.756

6.388

-27,0

ITALIA

294956,0

211.725

-28,2

La riduzione degli ospedali pubblici dal 1997 al 2006

Diminuzione degli ospedali del Ssn in dieci anni

Regione

Pubblico

Strutture di ricovero

2006

Diff% con 1997

PIEMONTE

39

-37,1

VALLE D`AOSTA

1

0,0

LOMBARDIA

60

-59,2

BOLZANO

7

-22,2

TRENTO

10

-28,6

VENETO

40

-50,6

FRIULI VENEZIA GIULIA

17

-15,0

LIGURIA

18

-40,0

EMILIA ROMAGNA

26

-46,9

TOSCANA

42

7,7

UMBRIA

11

0,0

MARCHE

33

-15,4

LAZIO

77

-13,5

ABRUZZO

22

-12,0

MOLISE

8

14,3

CAMPANIA

55

-22,5

PUGLIA

38

-50,6

BASILICATA

9

-30,8

CALABRIA

37

-2,6

SICILIA

71

-15,5

SARDEGNA

33

-8,3

ITALIA

654

-30,6

 

Giorni di ritardo nei pagamenti ai fornitori da parte del Ssn a febbraio 2009

I ritardi nei pagamenti ai fornitori a febbraio 2009

Regioni

Giorni di ritardo a febbraio 2009

VALLE D'AOSTA

132

PIEMONTE

278

LIGURIA

194

LOMBARDIA

156

TRENTINO A.A.

98

VENETO

238

FRIULI

86

EMILIA ROMAGNA

286

TOSCANA

206

MARCHE

143

UMBRIA

155

ABRUZZO

212

MOLISE

633

LAZIO

451

CAMPANIA

615

BASILICATA

184

PUGLIA

419

CALABRIA

634

SICILIA

213

SARDEGNA

235

ITALIA

288

Fonte: Assobiomedica, aprile 2009

 

(*) Disavanzi rispetto alle assegnazioni, al lordo delle manovre di rientro regionali

14 aprile 2009

CORRIERE della SERA

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2009-04-14

 

REPUBBLICA

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L'UNITA'

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2009-04-14

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-04-14

Ospedali, taglio per 27mila posti letto

di Paolo Del Bufalo e Roberto Turno

14 aprile 2009

(Imagoeconomica)

La mappa del deficit della sanità

TABELLE

Disavanzi e tagli nella Sanità

Ventisettemila posti letto in meno negli ospedali entro cinque anni, già la metà tagliati nel 2011. Eliminando un numero ancora imprecisato di strutture piccole e spesso inutili e pericolose, con un occhio di riguardo per il Sud. La parola magica per l'efficienza e il risparmio nel Servizio sanitario nazionale ha un nome e un percorso già definito: una cura massiccia di "appropriatezza" nei ricoveri. Meno letti e potenzialmente meno spesa sanitaria e meglio distribuita, è una parte dell'assioma. Ma sarà solo il primo passo del rilancio del Ssn, in attesa del federalismo fiscale e di quei "costi standard" ancora interamente da definire.

Il cantiere del "Patto per la salute 2010-2012" tra Governo e Regioni è in piena attività. Niente ancora di deciso, anche perché i governatori tengono alta la guardia e antepongono a qualsiasi accordo finale, che difficilmente arriverà prima dell'estate, la certezza sui finanziamenti: chiedono fin dal 2010 tra 7-8 miliardi in più. Ma il Governo frena e l'Economia per prima raffredda qualsiasi richiesta. Lo ha fatto capire anche il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi: "Il prossimo Patto non potrà prescindere da robusti sforzi di razionalizzazione della spesa". Quel che conta, ha detto Sacconi, è che in rapporto al Pil gli aumenti per il Ssn ci saranno e ci sono stati, come ha appena ricordato la Ragioneria generale anche in riferimento alle pensioni per effetto della recessione (si vedano il Sole-24 Ore del 5 aprile e di domenica scorsa).

E tuttavia, ai tavoli tecnici tra Governo e Regioni i lavori vanno avanti e si fanno largo le prime ipotesi per razionalizzare e raffreddare la spesa di Asl e ospedali. Il taglio dei posti letto è così una ricetta, indicata nelle linee generali dall'anticipo della Finanziaria 2009 (decreto legge 112 del 2008, poi legge 133), che ora comincia ad arricchirsi di contenuti. I posti letto per acuti dovranno passare entro il 2014-2015 da 3,5 a 3 ogni mille abitanti, con un passaggio intermedio dal 2011 di 3,3 posti letto per mille abitanti. E allo stesso tempo il "tasso di ospedalizzazione" dovrà essere abbattuto dagli attuali 160 ricoveri ogni mille abitanti a 130 (a 145 nel 2011). Valori che attualmente pochissime Regioni rispettano, in pratica solo Toscana e Veneto. Il taglio del tasso di ospedalizzazione, se fatto con l'accetta, varrebbe 3,7 milioni di ricoveri in meno rispetto al 2007.

Ora, è chiaro che i conti dovranno essere fatti con le Regioni e con la loro autonomia. Ma anche con le situazioni e i casi di palese criticità, soprattutto al Sud e al Centro Italia con il Lazio. E questo mentre due Regioni (Lazio e Abruzzo) hanno già il servizio sanitario commissariato per i super deficit fino al 2008, e altre quattro (Campania, Molise, Sicilia e Calabria) sono in attesa del verdetto del Consiglio dei ministri.

La via dell'appropriatezza della spesa e dei ricoveri non è stata rifiutata a priori dai governatori. Anche se c'è chi può già vantare meriti sul campo e concreti risultati di efficienza. Ancora una volta, le cure di appropriatezza fanno capo in genere al Centro-Nord. Anche perché, sebbene non basti, in questi anni la scure delle razionalizzazioni è stata ripetuta e pesante. Dal 1997 al 2006 sono stati cancellati – a volte accorpati o riconvertiti – ben 288 ospedali. Un taglio secco del 30,6% delle strutture pubbliche. Punte di diamante la Lombardia che ha perso il 59% delle strutture, Veneto e Puglia che ne hanno eliminate il 50%, l'Emilia il 47 per cento. Altre come Toscana e Umbria avevano già operato di lesina negli anni precedenti. Il panorama al Sud è stato invece del tutto insufficiente, come dimostrano i piani di rientro che ora devono essere applicati, dalla Calabria alla Sicilia alla Campania. E al Lazio, che infatti è alle prese con un progetto ad hoc. Anche i posti letto ospedalieri pubblici negli ultimi dieci anni sono crollati: quasi 83mila in meno (il 28%) dal 1997 al 2006.

Meno ospedale, più territorio: lo slogan del rilancio del Ssn per risparmiare e assistere meglio, è una ricetta vecchia eppure mai abbastanza applicata. L'appropriatezza delle cure in ospedale, ad esempio, passa anche per la de-ospedalizzazione per i ricoveri che possono essere evitati. Alle 43 prestazioni sanitarie in ospedale "a rischio di inefficienza", identificate dai livelli essenziali di assistenza (Lea) del 2001, se ne aggiungeranno non a caso altre 64 con i nuovi Lea. Ricoveri da evitare e da svolgere in day hospital e day surgery. Con l'aggiunta di un'altra ventina di tipologie di ricovero da assistere solo in ambulatorio, con tanto di ticket. Risparmio stimato: 1 miliardo circa.

A farcela. Anche perché in ogni caso gli ospedali e chi ci lavora in questi anni sono stati ripetutamente sotto scacco. Contratti chiusi con ritardi biblici, rischio professionale, ora l'assalto pensionistico, la difficilissima gestione della professione in strutture vecchie. Gli ospedalieri non accettano accuse e tanto meno ridimensionamenti fatti solo sulla carta e per questioni puramente economiche. Insomma: la cura della salute non si affida ai ragionieri.

Ma i conti devono tornare. E i conti degli ultimi 15 anni del Ssn sono amari. Anche se non per tutte le Regioni e allo stesso modo. Dal 1992 al 2007 i disavanzi accumulati dal Ssn, rispetto alle assegnazioni iniziali di spesa col Fondo sanitario nazionale, hanno raggiunto quota 57,3 miliardi, al lordo delle manovre regionali. Altri 4,7 miliardi di rosso si stimano ancora per il 2008. Solo negli ultimi cinque anni (dal 2003 al 2007) il deficit è stato pari a 21,6 miliardi. A non farcela, guarda caso, è sempre il Sud e dove l'efficienza è un sogno: Lazio (-7,5 miliardi), Campania (5 miliardi) e Sicilia (3 miliardi) hanno accumulato da sole il 70% del deficit totale. Inefficienza, spreco e disavanzi marciano insieme. Intanto il Ssn rimborsa i suoi fornitori con 288 giorni di ritardo. Ancora una volta non è un caso che in testa ai rimborsi negati siano sempre le stesse Regioni: la Calabria paga dopo 634 giorni, il Molise dopo 633, la Campania dopo 615 e il Lazio fa aspettare i creditori per 451 giorni. Un fallimento (per le imprese) nel fallimento dei conti del Ssn.

14 aprile 2009

 

 

 

 

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